Eccoci qui.
Siamo a metà del nostro progetto, e come avevamo precedentemente anticipato, oggi ci scambiamo di posto.
Per le prime dieci storie, Pao riceveva il racconto e poi scattava la fotografia. Adesso il procedimento è inverso: Ju riceve la fotografia e scrive il racconto (dovrei smetterla di parlare di me stessa in terza persona, comincio seriamente a confondermi).
La nostra idea era infatti, sin dal principio, una collaborazione alla pari. Le difficoltà dovevano essere le stesse, per entrambe.
(Pao in effetti ne ha affrontata qualcuna in più: stare in maglietta a maniche corte con -20° in un campo da calcio deserto, arrampicarsi in cima ad una scala da imbianchino per riprendere l'ultima foto dall'alto, e sporcarsi di sangue finto per 'One Rescue Man'. Non le ho reso la vita facile, a dirla tutta, ma con lo scambio sono certa che si vendicherà a dovere.)
Dobbiamo comunque ammetterlo, ci stiamo divertendo, e non poco.
Riuscire a lavorare rispettando le scadenze non è sempre facile. Impegni universitari, il natale che incombe (per alcuni in questo periodo è la scusa madre per ogni consegna mancata), l'ultima serie di True Blood da seguire in contemporanea con gli USA, lavori paralleli e certe volte poca fantasia, ma nonostante tutti questi ostacoli, siamo riuscite a rispettare la nostra tabella di marcia, e faremo di tutto per continuare così.
Abbiamo in programma un'attività extra per la fine del progetto, e la comunicheremo con l'uscita del ventesimo racconto.
Per ora, vi lasciamo all'undicesimo, e alle novità della pagina extra.
Paola è scappata a Barcellona, e non voglio immaginare cosa combinerà con la prossima fotografia.
J.
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