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sabato 22 ottobre 2011

# 2 - A quite quiet place.





‘ His guitars notes in the air, like a promise, he said: summer won’t have an end, summer won’t ever end.’

Constance canticchia la canzone di Tobey, seduta sul divano in pelle della signorina Donaway.
Le unghie mangiucchiate, le mani secche e crepate. Un golf pesante, scarponcini da escursione, i capelli arruffati e tutta l’aria di una che vuole farti innervosire.

“Constance? Hey Constance, torna tra noi per favore!”

Lei continua a canticchiare a bassa voce, appoggiata allo schienale del divano, lo sguardo perso nel vuoto e tutta l’aria di una che non ha nessuna intenzione di cominciare a parlare.

“Constance!”

La signorina Donaway batte una mano sul bracciolo della poltrona. Lo sguardo di Constance si intravede appena attraverso il ciuffo di capelli che le cadono come fili di paglia sul viso. Ha uno sguardo tetro, svuotato di qualsiasi significato comprensibile, fa quasi paura e la signorina Donaway cerca di ritrovare in quel blu un’immagine qualsiasi, per capire cosa sia capitato.

“Bene Constance. Ora avresti voglia di raccontarmi com’è andata?”